Come incorre un’organizzazione in una responsabilità penale per corruzione?
In numerose giurisdizioni, le società possono essere responsabili di reati. Tale responsabilità può verificarsi in molteplici maniere, tra cui figurano le seguenti:
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Attraverso l’operato dei funzionari o dipendenti. Una società può incorrere in una responsabilità penale attraverso l’azione corrotta di un funzionario o dipendente se questo stava agendo nel corso della sua occupazione. Pertanto, se un dipendente responsabile della preparazione della documentazione relativa al lavoro fornisce a un’altra organizzazione, a nome della società, dei documenti falsi per corroborare la richiesta di pagamento della società, quest’ultima, così come il dipendente, potrebbero essere responsabili di frode. Oppure, se un dirigente d’azienda decide di pagare una tangente relativa agli affari aziendali, la società, così come il dirigente, potrebbero essere responsabili di corruzione legata alle tangenti.
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Attraverso l’operato degli agenti. Una società può incorrere in una responsabilità penale attraverso l’azione corrotta di un individuo o di un’organizzazione nominati per agire a nome della società, e laddove l’azione corrotta venga commessa nell’ambito di quella nomina. Ad esempio, questo può accadere se un agente nominato dalla società paga una tangente a un terzo, affinché quest’ultimo aggiudichi un appalto alla società.
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Attraverso l’operato delle società collegate o dei partner commerciali. Una società potrebbe essere responsabile di un’azione corrotta commessa da una società affiliata o associata, una joint venture o un partner del consorzio, un subappaltatore o un fornitore, laddove quell’azione corrotta possa andare a vantaggio degli affari aziendali. Tale responsabilità potrebbe sussistere laddove la società abbia autorizzato, approvato, giustificato o chiuso intenzionalmente un occhio di fronte alla corruzione. Ad esempio, questo può accadere se un subappaltatore nominato da una società paga una tangente a un terzo, affinché quest’ultimo aggiudichi un appalto alla società (con il risultato che al subappaltatore viene aggiudicato il subappalto).
La cecità intenzionale, ovvero il fatto di chiudere un occhio di fronte a qualcosa, si verifica laddove una persona che detiene una posizione di comando (come un dirigente d’azienda) sospetta che ci sia un rischio di corruzione in relazione a una transazione commerciale in cui è coinvolta la società, ma evita intenzionalmente di condurre indagini e adottare azioni preventive adeguate. In tali situazioni, anche se il dirigente non ha asserito espressamente che, ad esempio, un partner commerciale sta pagando una tangente che può andare a vantaggio della società, il tribunale può dedurre che il dirigente sapeva che sarebbe stata probabilmente pagata una tangente. Tale deduzione può sussistere laddove le circostanze rendano il dirigente legalmente perseguibile (ad esempio, se una commissione d’agenzia è notevolmente sproporzionata rispetto alla portata lecita dei servizi che l’agente è tenuto a fornire). Pertanto, è fondamentale che i dirigenti conducano indagini adeguate qualora dovessero sospettare una forma o un qualche rischio di corruzione in relazione agli affari dell’azienda e adottino provvedimenti adeguati per prevenire o arrestare tale corruzione. Se falliscono in questo compito, la loro inazione può rendere responsabili sia loro stessi, sia la loro società.
